#SISIPUOFARE - Nuove avventure, nuove conquiste con il Torrevilla Bike
#SISIPUOFARE - Nuove avventure, nuove conquiste con il Torrevilla Bike
Scoprire un sentiero, riuscire a crearlo e provare la gioia di condividerlo. Entrare nel mondo della mountain bike ti fa cambiare prospettiva su come si può vivere la bici. è una passione diversa che non tiene conto dei chilometri percorsi o del tempo passato in sella, ma ti trasporta ogni volta in un’avventura. Il Torrevilla MTB, ora Torrevilla Bike, nasce con l’idea di far avvicinare sempre più persone a questo dialogo unico con le due ruote, oltre a dare le basi e gli strumenti per divertirsi in sicurezza. Dama Company inizia la sua personale avventura proprio da qui, avvicinandosi al Torrevilla Bike per iniziare la sua sfida e seguire la voglia di uscire dal solito tracciato, creando prodotti pensati per una squadra e dando vita a un progetto che dura ancora oggi. Cosa succede infatti quando abbandoni la strada che conosci e te ne crei una tua? Realizzare che #SISIPUOFARE.
Verso vette che ti aprono il cuore.
Il Torrevilla MTB nasce nell’88 quando la mountain bike era ancora poco conosciuta in Italia. Per dare visibilità a questo nuovo mondo viene organizzata una gara, novità assoluta per l’epoca, che innesca sempre di più il desiderio di promuovere questo sport. “Nei primi 20 anni abbiamo fatto tutto su tutti i fronti - spiega Fabrizio Pirovano, fondatore del Torrevilla Bike - dall’organizzazione delle gare nazionali e internazionali, ai campionati italiani, alla squadra agonistica, che continua a migliorarsi in continuazione con 6-7 atleti nazionali. Abbiamo visto crescere in contemporanea una parte dedicata solo all’escursionismo e alle gite organizzate. Gite impegnative dal punto di vista organizzativo, ma che portano grandi soddisfazioni”. Un esempio è la “Pedala con i lupi”, evento che porta fino a 1500 partecipanti in un’atmosfera unica con luci, musica, effetti speciali, mangiafuoco e cibo. Un mondo delle meraviglie che attira sempre più persone. Vengono inoltre organizzati corsi per bambini e donne nei periodi di maggio e giugno per dare a tutti gli strumenti giusti per vivere questa esperienza nel modo migliore e più sicuro possibile. “La mountain bike vede un panorama sempre più ampio non solo di persone che iniziano a usarla, ma anche della presenza sul mercato - racconta Pirovano - ora anche con bici economiche puoi fare molto. Da un giro sull’Adda o lungo i Navigli a percorsi più impegnativi. La scelta è ampia, con bici elettriche, gravel, bi-ammortizzate o enduro. Diverse persone si stanno appassionando alle varie tipologie ed escono dallo schema classico dei km percorsi e del dislivello. Per i biker gli step da raggiungere sono diversi. Magari esci per salire in vetta a una montagna e in 5-6 ore fai 30km, però nel frattempo hai spinto e dato tutto in certi punti, in altri sei sceso e fatto dei pezzi a piedi oppure hai affrontato discese tecniche e impegnative”. La MTB però non è solo salite nei boschi, discese mozzafiato e acrobazie tra gli alberi come può essere nell’immaginario collettivo. La media delle persone che fanno parte del gruppo Torrevilla Bike è alta, oltre i 50 anni, ma anche molte famiglie si stanno avvicinando a questo sport. “Il rischio in questi casi è di voler andare oltre le proprie capacità - sottolinea Pirovano - Se uno sa andare in bici, non vuol dire che ha la giusta esperienza per affrontare un percorso in mountain bike. Una tecnica iniziale è importante per poter vivere bene le uscite. Molte donne spesso la sottovalutano, perché magari pensano che basti andare piano, mentre quando vengono a fare il nostro corso capiscono quanto può aiutare durante le curve, le salite, le discese e a gestire la bici. Lo stesso vale per i bambini che si buttano di più perché non hanno paura, ma soprattutto progrediscono rapidamente. Noi puntiamo molto sull’impostazione facendo un passaggio che li porti a delle semplici prove che sono più dei giochi alla realtà”. La sicurezza diventa primaria nelle uscite in mountain bike e come ridurre i rischi di farsi male è la prima cosa. Il resto è pura avventura. “I sentieri possono essersi rovinati con il tempo, le strade sono dissestate, puoi trovare di colpo un sentiero che finisce o dover affrontare tratti con scalinate, radici e buche - racconta Pirovano - è una conquista continua, che ti apre il cuore. Non c’è distanza, non c’è velocità, non c’è tempo. Metti alla prova le tue capacità. Vivi la tua avventura e sai di aver fatto qualcosa che mai avevi fatto prima e che pochi faranno”.
L’inizio di Dama Company, una strada nuova da percorrere insieme.
Il rapporto nasce quando nasce Dama, nel 2010, con una telefonata. “Daniele un giorno mi chiama e mi spiega il suo progetto di voler fare una propria società abbigliamento sportivo personalizzato - spiega Pirovano - Noi eravamo già conosciuti, uno dei team più seguiti in Italia, e mi ha colpito la sua voglia di proporsi a noi, di partire in grande e di voler avere un team di riferimento, che potesse valorizzare il loro prodotto. Ho accettato la sua sfida, che era una sfida anche per noi. Quando hai un gruppo che devi vestire devi stare attento e se sbagli o i prodotti non vanno bene si possono creare dei problemi. In tutti questi anni non mi sono mai pentito di questa scelta. Mi fanno sentire sempre ben accolto. Rapporto è sempre buono perché sono molto attenti al prodotto, alla grafica, ci hanno sempre seguito in maniera particolare, io so di essere uno molto pignolo, ma loro sono bravissimi a capire le nostre esigenze. Facendo il designer di mestiere ho già bene in testa l’idea che voglio realizzare. Prima di tutto però deve essere realizzabile e con loro si è creato un lavoro di squadra che riesce a trasformare la mia idea. Vedere poi un prodotto realizzato è una sensazione unica sia per il team che per chi l’ha creata. Con la soddisfazione in più di trovare soluzioni che vanno bene per tutti”.